Jana non vuole leggere
Servizio clienti il dono del cuore | Disturbo della percezione | 18 luglio 2018
«Sì che voglio leggere!» grida Jana mentre grossi lacrimoni le scivolano lungo le guance. Quante volte siede così al tavolo di cucina con la mamma Doris e cerca di far uscire le parole dalle lettere.
«Rrrr...rrrrr...rrrrreeeeeeeeeee.... reta?» mormora Jana incerta e stringe gli occhi fin quasi a chiuderli. «No, Jana» risponde Doris innervosita «c’è scritto resta!»
Chi non conosce questa situazione? Anche noi abbiamo imparato a leggere e a scrivere, nessuno è nato maestro. Dopo qualche settimana di lavoro diligente in prima elementare, la maggior parte dei bambini sa leggere e scrivere paroline semplici. Doris macina queste frasi giorno e notte, certe volte avrebbe voglia di dare uno scossone a Jana.
«Ma Jana, non è così difficile unire le lettere tra loro! Altri bambini della tua età leggono libri interi e tu non sei ancora capace di mettere insieme qualche parola!» La disperazione di Doris è comprensibile, in fin dei conti Jana è già in quarta elementare e il successo atteso si fa ancora aspettare.
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La situazione rende tutti nervosi
Forse starete pensando: «Pazienza, se leggere e scrivere non è il suo forte, andrà meglio in matematica disegno o ginnastica. Ogni bambino ha punti forti personali e non è detto che debba essere bravo in tutte le materie». «Magari!» sbuffa Doris nervosa «Jana riesce a malapena a muoversi in modo più o meno sicuro nell'intervallo di numeri da 0 a 50. Le divisioni sono mission impossible e delle moltiplicazioni possiamo dimenticarci direttamente. Non riesce a disegnare nemmeno forme semplici e in ginnastica inciampa continuamente!»
In questa situazione, Jana soffre moltissimo. A scuola è costantemente stuzzicata dalle sue compagne e dai suoi compagni, si lamenta di mal di testa e mal di pancia e se potesse eviterebbe di andare a scuola. Gli occhiali nuovi non aiutano e la situazione sembra senza uscita.
Proprio oggi dopo pranzo, Doris ha ricevuto di nuovo una telefonata della signora Schmid, la maestra di Jana: Anche se la bambina ha ripetuto la quarta, non riesce a seguire il ritmo di apprendimento della classe. Rimane sempre indietro rispetto alle sue compagne e ai suoi compagni e viene esclusa. Ridono di lei e la bullizzano. La signora Schmid è molto preoccupata e Jana le fa molta pena.
Un buon consiglio che cambia tutto
«Signora Kiener, ho parlato del problema di Jana con una collega che lavora da un optometrista. Secondo la mia collega, Jana soffre di un disturbo della percezione visiva. Consiglia di portare Jana dall'oculista e sottoporla a un esame completo».
«Potrebbe essere questo il motivo per cui la nostra Jana va male a scuola?» Doris ci pensa su e ringrazia molto la signora Schmid. Non appena finisce la telefonata, chiama subito l'oculista ed è fortunata: qualcuno ha disdetto l'appuntamento e ha lasciato uno spazio libero mercoledì della settimana seguente alle 15.00.
La collega della signora Schmid in effetti aveva ragione, l'oculista conferma il sospetto. Purtroppo il problema di percezione visiva di Jana può essere trattato solo con appositi esercizi. Questo tipo di terapia non è una prestazione obbligatoria coperta dalla cassa malati e dall’assicurazione per l’invalidità, pertanto i costi per gli esercizi di Jana non vengono sostenuti.
Ogni offerta conta!
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Grazie di cuore per la vostra solidarietà!
La famiglia Kiener non può farsi carico dei costi da sola e si è rivolta a noi per chiederci aiuto. Martin Kiener lavora come operaio qualificato e Doris come commessa su chiamata. Naturalmente, non lasceremo la famiglia in mezzo alla strada e pagheremo parte dei costi terapeutici di Jana. Gli esercizi quotidiano svolti con regolarità danno già i loro frutti e Jana sta facendo grandi progressi a scuola.
Insieme alla famiglia Kiener, vi ringraziamo per la vostra solidarietà! Grazie alla vostra offerta, sul viso di Jana è tornato il sorriso. Cosa c'è di più bello bambino felice e sorridente?
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